Ad approfondire il tema “Guerre e pace” che attraversa tutta l’edizione 2025 del 51° Festival della Valle d’Itria, la Fondazione Paolo Grassi di Martina Franca propone il Convegno di studi “Guerra e pace nell’Opera” martedì 29 luglio (ore 11-17) presso l’Auditorium della sua sede (via Metastasio 20), in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” e il Centre de recherche en littérature comparée della Sorbonne Université.
Coordinata da Giovanni Dotoli, docente dell’Università di Bari, la giornata vedrà confrontarsi accademici, compositori, studiosi e musicologi di università italiane e straniere, sul tema della guerra e della pace nella storia della musica, con una particolare attenzione al repertorio operistico. In programma gli interventi di Giovanni Dotoli (La musica: un messaggio di pace universale), Mathilde Robin (“Thaïs”, “Hérodiade” e “Manon” di Massenet: dai conflitti passionali alla serenità spirituale), Luca Aversano (Stilemi di guerra e di pace nel linguaggio musicale del primo Ottocento: tra Beethoven e Bellini), Fiorella Sassanelli (“La princesse Maleine” di Lili Boulanger e la poetica della guerra), Arthur Thomassin (Immaginario e significato della guerra nell’Opera. Dal progetto del libretto alla scrittura della partitura) eJacopo Pellegrini (È bella la guerra! Evviva la guerra!).
Il convegno analizza il ruolo della musica quale elemento centrale nella storia e nella vita dell’uomo, con il suo messaggio universale di armonia e di pace. “Ascoltare la musica – spiega il prof. Dotoli – è catturare l’anima del cosmo, domare l’angoscia ed emergere dalla notte. La musica dà voce al mondo e ci fa esistere, allontanando la paura e il male. Ma quando il mondo è in pericolo, questa esigenza diventa angosciante. Nei tempi di guerra in cui viviamo, la musica aiuterà a salvarci”.
REPLICA TANCREDI
Nella stessa giornata, alle ore 21, nel cortile del Palazzo Ducale, va in scena la terza replica di Tancredi di Gioachino Rossini (ultima replica il 2 agosto ore 21). Regia di Andrea Bernard, scene di Giuseppe Stellato, costumi di Ilaria Ariemme. A dirigere l’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala, formazione che accoglie i più promettenti e talentuosi musicisti da tutto il mondo,è Sesto Quatrini. Nel ruolo titolo è Yulia Vakula, mezzosoprano russo, allieva dell’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”, affiancata da Francesca Pia Vitale (Amenaide), Hinano Yorimitsu (Isaura, nella data del 2 agosto sarà Marcela Vidra), Dave Monaco (Argirio), Adolfo Corrado (Orbazzano), Giulia Alletto (Roggiero); Luigi Leo dirige L.A. Chorus, Lucania & Apulia Chorus.
La guerra militare sullo sfondo, la guerra in difesa della donna amata in primo piano: questo il cuore del “melodramma eroico” in due atti, su libretto di Gaetano Rossi, composto da un Rossini poco più che ventenne, al suo primo grande successo nell’opera seria. Un capolavoro del Belcanto, qui proposto nell’edizione critica di Philip Gossett per la Fondazione Rossini. Particolarità della nuova produzione, è l’esecuzione consecutiva dei due finali appartenenti a due diverse versioni approntate da Rossini: la prima composta per il Teatro La Fenice di Venezia e andata in scena il 6 febbraio 1813, e la versione per il Teatro Comunale di Ferrara, rappresentata poche settimane dopo, il 21 marzo 1813 con il finale tragico anziché lieto come nella versione originale.
Il 51° Festival della Valle d’Itria è organizzato da Fondazione Paolo Grassi
con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Puglia, Puglia Promozione, Provincia di Taranto, Comune di Martina Franca, Comune di Cisternino, Camera di Commercio Brindisi-Taranto in collaborazione con Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”, European Festivals Association, Opera Europa, ItaliaFestival, Cidim
Con il contributo di BCC Locorotondo
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