Un nuovo provvedimento comunale, voluto dall’assessore al verde pubblico, ha dato vita a una vera e propria rivoluzione nella Villa Comunale e nelle aiuole antistanti la chiesa di Sant’Antonio. Ma più che entusiasmo, l’intervento ha sollevato domande, dubbi e una buona dose di perplessità tra i cittadini.
È stato smantellato tutto il verde esistente: siepi, arbusti, sempreverdi. E non perché fossero proprio malridotti, ma per far spazio a nuove aiuole con ortensie, piante notoriamente delicate e bisognose di molta cura e abbondante irrigazione.

Belle sì ma chi se ne prenderà cura quotidianamente? Chi le innaffierà regolarmente, soprattutto ora che ci avviciniamo a un’estate che si preannuncia calda e arida?
La Villa Comunale, infatti, non ha un custode presente quotidianamente. E le preoccupazioni aumentano: quanto dureranno queste nuove piante? Quanto ci vorrà prima che, senza l’adeguata manutenzione, anche queste aiuole finiscano in stato di abbandono?

Molti si chiedono se fosse davvero necessario un cambiamento così radicale, soprattutto in un momento storico in cui le risorse comunali andrebbero gestite con la massima oculatezza.
La sensazione generale è che si tratti dell’ennesima manovra politica, più attenta all’estetica momentanea che alla sostenibilità e alla funzionalità a lungo termine. Perché, viene da chiedersi, togliere ciò che c’era per sostituirlo con qualcosa di così fragile?
Un’operazione che lascia più domande che risposte, e che ancora una volta pone al centro dell’attenzione il modo in cui vengono utilizzate le risorse della nostra comunità.
Giorgia Capriglia